• Condividi :

Alison Weir

Alison Weir è nata a Londra nel 1951 e vive nel Surrey con il marito e i due figli. Ha pubblicato 21 libri tra romanzi, biografie e saggi di argomento storico, con quasi 3 milioni di copie vendute nel mondo. L’innocente è stato il suo romanzo d’esordio.

I LIBRI

L'innocente

Alison Weir
Inghilterra, 1554: Jane Grey, sovrana per appena nove giorni, si aggira nella dimora di Master Partridge, il carceriere della Torre di Londra. In quell’edificio che si affaccia sulla Tower Green, dove fu giustiziata anni prima Anna Bolena, è tenuta prigioniera insieme alle sue dame di compagnia, dopo essere stata giudica ta colpevole di alto tradimento e condannata, poco più che sedicenne, a esse re bruciata viva a Tower Hill, o decapitata, secondo il volere della regina Maria.
Ha un’unica possibilità per salvarsi, stando almeno alla promessa dell’anziano abate di Westminster: se abiurerà la fede riformata, Maria Tudor, da poco impossessatasi del trono con la ferma intenzione di restaurare nel regno la religione cattolica, le concederà la grazia. Lady Jane, tuttavia, è pronta a riconoscere le sue colpe – aver indossato una corona non sua e avere, così, permesso che il suo cuore e la sua volontà fossero influenzati dalle brame di potere altrui –, ma non può tradire il proprio credo e barattare la vita eterna con quella terrena.
Sono anni difficili quelli che precedono il tragico esito della giovane vita di Jane Grey. Tra la fine del regno di Enrico VIII e l’avvento di Elisabetta I le tensioni tra cattolici e protestanti, a lungo sopite, esplodono, e il loro scontro si consuma alla luce dei roghi degli eretici; la Corona è al centro di una fitta rete di intrighi, accordi sotterranei e inaspettati tradimenti. L’erede designato, il principe Edoardo, non ha l’età necessaria per assidersi al trono e sono in molti coloro che ambiscono a governare in sua vece o che desiderano entrare nelle sue grazie. Tra questi ultimi Henry Grey e sua moglie Frances, nobili vicini alla casata dei Tudor che sperano di riscattare la frustrazione e la delusione per la mancata venuta di un figlio maschio, facendo sposare la figlia maggiore, Jane, al futuro re. Ma Jane non ha intenzione di finire i suoi giorni a servire uno sposo-padrone: trascinarsi di ricevimento in ricevimento agghindata come un pavone e rischiare la vita a ogni gravidanza all’unico scopo di donargli una discendenza. Tutto ciò che desidera è poter seguire i propri interessi, dedicarsi allo studio e alla ricerca spirituale e mantenere intatta la propria indipendenza. Attraverso le voci e i punti di vista delle protagoniste femminili della corte di Edoardo, Alison Weir dà vita a un grandioso affresco corale in cui leggere e comprendere un’epoca oscura, le sue ingiustizie e le sue contraddizioni. Quella di Lady Jane Grey è una straordinaria storia di coraggio: il tentativo, tragico e appassionante, di liberarsi dal ruolo che famiglia e società le hanno imposto, per rimanere fedele a se stessa.

Lady Elizabeth

Alison Weir
In una calda e silenziosa mattina di luglio del 1536, Lady Maria, figlia di Re Enrico VIII, giunge nel maestoso palazzo di campagna di Hatfield, dove la attende la sorella minore, la piccola Elisabetta. L’espressione compunta sul viso chiaro punteggiato di lentiggini, la bambina è stata causa di sofferenze e dolori inenarrabili per la figlia maggiore di Enrico VIII. La sua nascita, infatti, l’ha privata di tutto ciò che aveva di più caro: sua madre, la Regina Caterina, ripudiata a favore dell’intrigante Anna Bolena, il suo rango, le prospettive di salire al trono e trovare un marito e, infine, l’amore di suo padre, il re.
I pericolosi rivolgimenti di un fato crudele hanno, però, ora cambiato anche la sorte di Elisabetta. La madre della bambina, Anna Bolena, è stata giustiziata nella Torre di Londra con l’accusa di tradimento, e Maria può provare soltanto dispiacere per la sorella nel comunicarle la terribile notizia.
Privata del ruolo di erede legittima, chiamata dalla servitù semplicemente «lady» e non più «principessa», Elisabetta sembra soccombere al suo triste destino di «bastarda», così come prevede la legge inglese. Attraverso scandali privati e pettegolezzi pubblici, successioni legittime e contestate, si ritroverà, tuttavia, un giorno sull’ambito trono d’Inghilterra, celebrata come l’iconica Regina Vergine.
Dopo l’enorme successo del suo primo romanzo, L’innocente, divenuto un bestseller internazionale, Alison Weir tratteggia con maestria i primi anni di vita della giovane Elisabetta Tudor, destinata a diventare la regina più intrigante e potente d’Inghilterra.

 

Caterina D'Aragona. La vera regina

Alison Weir

Inghilterra, 1501. In piedi sul ponte della nave, con le ciocche di capelli rosso e oro che le sferzano il viso, Caterina d’Aragona, figlia di Ferdinando il Cattolico e d’Isabella di Casti - glia, scruta con trepidazione la costa inglese, domandandosi cosa le riserverà il futuro. Promessa sposa dell’erede al trono, il Prin - cipe Arturo, Caterina sa che sarà suo dovere dimenticare la Spagna e adeguarsi agli usi e costumi del nuovo regno, di cui un giorno sarà regina. Giunta a Londra, tuttavia, la giovane fatica a mascherare lo sgomento quando si trova davanti il futuro marito: Arturo è gracile e smunto e, alla luce fioca delle candele, Cate - rina nota che le gote non sono affatto rosee, come apparivano nel ritratto che le ha do - nato, bensì bianche, accese solo da un rossore febbrile. Ben diverso da Arturo è il fratello minore, il Principe Enrico, di stazza robusta e innega - bile fascino, capace di suscitare in Caterina un inspiegabile turbamento, quel turba - mento che sempre si prova dinnanzi a coloro che ci sono destinati. Otto anni dopo sarà infatti Enrico, salito al trono come Enrico VIII, a sposare Caterina, e con lei regnerà per sedici anni, prima che l’arrivo a corte della seducente e intrigante Anna Bolena, intenzionata a fare breccia nel cuore del re, muti le sorti del regno, se - gnando per sempre il futuro di Caterina. Imprigionata da Enrico nel castello di Kimbol - ton, ripudiata e spogliata di ogni privilegio, Caterina non rinuncerà mai a farsi chiamare Regina, mentre intorno a lei andrà racco - gliendosi un notevole ancorché violente - mente represso consenso popolare… Attraverso pagine capaci di evocare un mondo perduto pieno di splendore e bru - talità, e una corte in cui l’amore – o il gioco dell’amore – dominava su tutto, Alison Weir dà vita a un impeccabile romanzo storico sulla tumultuosa vita della Regina Caterina d’Aragona, sposa devota fino alla fine e unica «vera» moglie di Enrico VIII.

Anna Bolena. L'ossessione del Re

Alison Weir

Inghilterra, 1512. Anna Bolena ha solo undici anni quando suo padre, Thomas Bolena, uno scaltro cortigiano che, grazie alle proprie abi - lità diplomatiche, si è distinto rapidamente al servizio di Sua Maestà Enrico VIII, decide di in - viarla alla corte di Borgogna, come damigella d’onore della Reggente Margherita. Una po - sizione ambita, che offre molte opportunità a una fanciulla di buona famiglia. La giovane Anna dimostra sin da subito una spiccata attitudine alla vita di corte e nove anni dopo, quando diventa la damigella d’o - nore della regina Caterina, moglie di Enrico VIII, è ormai una ventenne scaltra, colta e so - fisticata, ben lontana dalla fanciulla ingenua di un tempo. Abile nel gioco della seduzione, Anna si di - verte ad amoreggiare, a fare a botta e rispo - sta davanti a un bicchiere di vino e a giocare a carte e a dadi con i suoi ammiratori. I capelli scuri, gli zigomi alti e lo sguardo fiero e ma - lizioso le procurano molti corteggiatori, fino al giorno in cui, su di lei, cade lo sguardo del re in persona. Da questo momento è un susseguirsi di av - venimenti destinati a consumarsi nel san - gue: Enrico è ossessionato da Anna, desidera averla più di ogni altra cosa, ma lei rifiuta di essere una semplice amante, vuole diventare la sposa del re. La mite e placida Caterina, la «regina buona», è tuttavia così amata dai suoi sudditi, che rinunciare a lei significhe - rebbe per il re rischiare di perdere la popo - larità e la benevolenza del Paese, perfino il trono stesso… Ricordata come la regina che cambiò per sem - pre il volto dell’Inghilterra, Anna Bolena rap - presenta una delle figure femminili più inte - ressanti della Storia: un’eroina imperfetta ma profondamente umana. Una donna di grande ambizione, idealismo e coraggio che pagò un prezzo troppo alto per le sue ambizioni.

Jane Seymour. La regina più amata

Alison Weir

Cresciuta a Wulfhall, una suntuosa tenuta immersa nella campagna del Wiltshire, la giovane Jane Seymour coltiva una sola aspirazione: quella di prendere i voti e ritirarsi nella quiete di un monastero.
Giunta ai diciotto anni, tuttavia, Jane cede alle pressioni della sua ambiziosa famiglia e, grazie all’intercessione di un lontano cugino, Sir Francis Bryan, viene mandata a corte come damigella della regina Caterina d’Aragona, la sovrana nota per la sua grande bontà.
Le giovani donne al servizio della regina sono nel posto giusto per trovare un buon marito, ma Jane, con la sua pelle diafana, gli zigomi poco pronunciati e il naso troppo grosso si sente invisibile agli occhi degli uomini di corte. Di certo lo è davanti a re Enrico, il cui sguardo sembra non riesca a staccarsi da un’altra damigella, la maliziosa Anna Bolena.
Non passerà molto tempo prima che scoppi lo scandalo: re Enrico ripudia Caterina per sposare Anna, provocando una drammatica scissione con la Chiesa.
Jane diventa dama di compagnia della nuova regina, ed è in quelle vesti che, per la prima volta, il sovrano la nota: se Anna è brillante ma spesso aggressiva, Jane è, al contrario, dolce e pacata. Un balsamo per l’animo ferito dell’inquieto Enrico.
Sollecitata a ricambiare l’affetto del re e guadagnarne il favore per la sua famiglia, Jane verrà, suo malgrado, coinvolta in un pericoloso gioco politico e trascinata al centro dei drammatici eventi che segneranno la Riforma e decreteranno la caduta di Anna Bolena.
Dopo Caterina d’Aragona e Anna Bolena, Alison Weir tratteggia un inedito ritratto della terza moglie di Enrico VIII, Jane Seymour, una donna tanto compassionevole quanto determinata, a cui la vita riserverà un inaspettato e tragico destino.

Anna di Kleve. La Regina dei segreti

Alison Weir

Kleve, 1530. Come ogni estate il Duca Giovanni III ha condotto la sua consorte e i loro figli alla Schwanenburg, la maestosa fortezza che sorge in cima a una ripida altura di roccia dalla quale domina le acque impetuose del Reno e la città di Kleve. Quel giorno si uniranno a loro per una breve visita lo zio Otho von Wylich, signore di Gennep, sua moglie Elisabeth e Otho, il figlio bastardo. Non appena il giovane Otho von Wylich scende dal cocchio, alla quattordicenne Anna quasi si ferma il cuore: con i capelli castani ondulati, gli zigomi alti e gli occhi allegri, Otho esercita un’attrazione irresistibile sulla cugina, sebbene dall’età di undici anni Anna sia ufficialmente fidanzata con Francesco, futuro Duca di Lorena. Ma l’amore non è forse una sorta di follia che spinge ad agire senza senno, come Anna ha appreso ascoltando i pettegolezzi di dame e domestiche?
Anni dopo, Anna è una giovane donna con l’animo gravato da un doloroso segreto. Dopo la morte del padre, suo fratello Guglielmo ha assunto il ruolo di duca, dichiarando che, fino alle nozze, le sorelle condurranno un’esistenza ritirata. Ma dalla rottura del fidanzamento con Francesco, avvenuta quattro anni prima, per Anna non sembrano esserci prospettive di matrimonio all’orizzonte: ha ventitré anni, ormai, e nessun altro principe ha chiesto la sua mano. Del resto, se anche qualcuno ne avesse l’intenzione, Guglielmo sarebbe costretto a declinare l’offerta. Le sue casse sono vuote: come potrebbe permettersi di pagare una dote?
Un giorno, però, a farsi avanti è un pretendente che non può essere rifiutato: re Enrico VIII, il sovrano d’Inghilterra al centro dei pettegolezzi di tutte le corti del mondo cristiano. Enrico VIII ha avuto tre mogli, tutte morte miseramente. La prima avvelenata, stando alle dicerie, la seconda condannata alla decapitazione e la terza morta di parto solo due anni prima. Per tutti è un tiranno, il Papa lo ha scomunicato e lui è in cerca di nuovi alleati e di un’altra moglie. La sua unica richiesta, prima di fare una proposta ufficiale, è quella di avere un ritratto della futura regina, motivo per cui a Kleve viene inviato il pittore di corte Hans Holbein. Anna sa di non essere una bellezza: certo, ha un colorito roseo, il viso a forma di cuore, la bocca carnosa e le sopracciglia che descrivono un arco elegante. Ma le palpebre sono troppo pesanti, il mento appuntito, il naso troppo lungo e troppo largo. Eppure, quando l’opera è finita, la giovane si emoziona nel vedere il suo viso delineato con tanta delicatezza, il sorriso modesto, la carnagione chiara, lo sguardo fermo, il volto gradevole.
Ma Enrico la penserà nello stesso modo, vedendola dal vivo? O si sentirà raggirato? E Anna sarà in grado di continuare a custodire il suo segreto, o rischierà di tradirsi, finendo per subire la stessa sorte delle regine che l’hanno preceduta? Attingendo a nuove fonti, Alison Weir ritrae sotto una luce nuova la quarta moglie di Enrico VIII: una donna, appassionata e coraggiosa, capace di non piegarsi nemmeno davanti a un destino avverso.

Caterina Howard. La regina scandalosa

Alison Weir

Nipote del potente Duca di Norfolk, nonché cugina di Anna Bolena, la giovane Caterina Howard, nonostante l’alto lignaggio della sua famiglia, cresce in condizioni di semipovertà. Dopo la morte della madre, e a seguito dei numerosi debiti contratti dal padre, la bambina viene mandata a Lambeth, ospite della duchessa vedova di Norfolk. È consuetudine, per i bambini nobili, essere allevati presso famiglie importanti, e Caterina ha ormai l’età giusta per acquisire le abilità, la grazia e l’eleganza che le saranno utili per contrarre un buon matrimonio, o addirittura per ottenere un posto a corte. Ma a Norfolk House, nonostante la sorveglianza di Madre Emmet, la notte i corridoi si riempiono di sussurri e risate soffocate. Nella residenza sono ospitate e educate altre giovani di origine aristocratica che, al calare delle tenebre, si dilettano in banchetti clandestini e incontri segreti, sotto gli occhi curiosi della piccola Caterina. Anni dopo, divenuta una giovane donna di grande fascino, Caterina verrà introdotta a corte come damigella d’onore di Anna di Kleve, la nuova moglie del re. Ma, sotto la scaltra guida del Duca di Norfolk, diventerà presto una pedina fondamentale per le alleanze politiche dell’Inghilterra. Il suo compito, però, è tutt’altro che semplice: dovrà persuadere sua maestà a trovare un pretesto per divorziare dalla consorte, farsi incoronare regina e donare al re un erede, per garantire la successione. Un compito in cui altre quattro donne, prima di lei, hanno fallito, e che rischia di trasformarsi in una trappola letale quando il suo scabroso passato verrà alla luce. Dopo aver raccontato le prime quattro mogli di Enrico VIII, Alison Weir tratteggia il vivido ritratto di Caterina Howard, la cui rapida ascesa al trono, costellata di scandali, condusse in breve verso una fulminea e tragica caduta.

Anna Bolena. L'ossessione del re

Alison Weir

Inghilterra, 1512. Anna Bolena ha solo undici anni quando suo padre, Thomas Bolena, uno scaltro cortigiano che, grazie alle proprie abilità diplomatiche, si è distinto rapidamente al servizio di Sua Maestà Enrico VIII, decide di inviarla alla corte di Borgogna come damigella d’onore della Reggente Margherita. Una posizione ambita, che offre molte opportunità a una fanciulla di buona famiglia. La giovane Anna dimostra sin da subito una spiccata attitudine per quella vita e nove anni dopo, quando diventa la damigella d’onore della regina Caterina, moglie di Enrico VIII, è ormai una ventenne astuta, colta e sofisticata, ben lontana dalla ragazza ingenua di un tempo. Abile nel gioco della seduzione, Anna si diverte ad amoreggiare, a conversare davanti a un bicchiere di vino e a giocare a carte e a dadi con i suoi ammiratori. I capelli scuri, gli zigomi alti e lo sguardo fiero e malizioso le procurano molti corteggiatori, fino al giorno in cui su di lei ricade l’attenzione del re in per-sona. Da quel momento è un susseguirsi di avvenimenti destinati a consumarsi nel sangue: Enrico è ossessionato da Anna, desidera averla piú di ogni altra cosa, ma lei rifiuta di essere una semplice amante, vuole diventare la sposa del re. La mite Caterina, la «regina buona», è tuttavia cosí amata dai suoi sudditi, che rinunciare a lei significherebbe per il re rischiare di perdere la popolarità e la benevolenza del Paese, perfino il trono stesso… 
Ricordata come la regina che cambiò per sempre il volto dell’Inghilterra, Anna Bolena rappresenta una delle figure femminili piú interessanti della Storia: un’eroina imperfetta ma profondamente umana. Una donna di grande idealismo e coraggio che pagò un prezzo troppo alto per le sue ambizioni.

Newsletter

Resta aggiornato sulle novità e non perderti neanche un'anticipazione

Compila di seguito il campo inserendo la tua mail personale per ricevere la nostra newsletter

Lette e comprese le informazioni sulla privacy autorizzo al trattamento dei dati forniti