
Le sorelle fatali
Cordelia, la più piccola delle sorelle Andreas, riceve un giorno per posta le seguenti righe: «Andiamo, su, a pregare gli dei per nostra madre che è presa dalle doglie». La lettera reca la firma di James Andreas, genitore di Cordelia e di Rosalinda e Bianca, docente di letteratura inglese al Barnwell College con un chiodo fisso in testa: William Shakespeare, il bardo immortale. Avvolta dalle tempeste di sabbia dei versi shakespeariani sin da piccola, Cordelia comprende all’istante il contenuto di quelle righe: la madre è così gravemente malata che occorre subito tornare a Barnwell. Questo è, almeno, quello che Rose, Bean e Cordy, in momenti diversi, decideranno ciascuna per sé: tornare a casa per poi ripartire verso un’altra grande avventura della loro giovane vita. In realtà, a spingerle è il loro fallimento, l’assoluta necessità di allontanarsi da un’esistenza sull’orlo del naufragio, e le tre sorelle si ritroveranno a fare i conti con il loro passato e la loro storia presente. La lunga estate al capezzale della madre le pone, infatti, irrimediabilmente davanti al destino comune che le lega, come le sorelle fatali, le tre streghe del Macbeth, l’opera che ha accompagnato la loro meravigliosa e incomparabile infanzia.