
L' ombra di Heidegger
È un giorno di novembre del 1948 a Buenos Aires quando Dieter Müller, filosofo tedesco riparato in Argentina, scrive la sua ultima lettera al figlio. Müller è stato un fervente nazionalsocialista, diventato tale dopo aver ascoltato, nel 1933, il Discorso del Rettorato del suo maestro Martin Heidegger. Nella lettera al figlio, Müller elenca con spietata precisione le tappe della follia che si impadronì del suo cuore e della sua mente: l’incontro con Heidegger a Friburgo, la sensazione di avere a che fare con un uomo che incarnava una nuova malìa; i contatti con le SA di Röhm e la convinzione che i guerrieri tedeschi del 1918 erano stati traditi da politici e mercanti; le riunioni a casa di Hannah, giovane e bella studentessa dagli occhi scuri che scintillavano in modo travolgente. Romanzo capace di restituirci, come solo la letteratura sa fare, una delle figure più controverse della filosofia del Novecento, L’ombra di Heidegger penetra nel lato oscuro della genialità, là dove l’intelligenza sembra inesorabilmente soccombere al male.