
Il colpevole
Sebastian Croll ha undici anni, grandi occhi verdi, lineamenti delicati ed è sospettato di aver brutalmente ucciso Ben Stoker, suo compagno di giochi, fracassandogli il cranio con un mattone e nascondendone il cadavere in un angolo di fitta vegetazione di Barnard Park. Con addosso un vestito bianco di carta che, alla stazione di polizia di Islington, scricchiola a ogni movimento sulla sedia e lo fa sembrare ancora più piccolo e più vulnerabile, Sebastian sembra tutto fuorché l’autore di un omicidio tanto atroce. È eccezionalmente bello, con un viso ampio a forma di cuore, labbra rosse e piccole e uno sguardo davvero intelligente. La pelle chiarissima del viso è spruzzata di lentiggini sul naso. I capelli sono castano scuro, ben tagliati. E i modi rispettosi e beneducati. È l’assenza di malizia, propria solo dell’età dell’innocenza, che lo guida o la lucidità di chi è già capace di mentire, rielaborare e manipolare senza rimorsi e sentimenti? Thriller psicologico che non lascia scampo e che trascina il lettore nell’abisso profondo dell’animo umano, nella zona d’ombra che non risparmia nemmeno l’età dell’innocenza, Il colpevole ha riscosso, al suo apparire in Inghilterra, un grande successo di pubblico e di critica.