
Ritratto di un matrimonio
Augusta è una pittrice con un’avvenenza che suggerisce forza e potenza, Owen, suo marito, uno scrittore quarantottenne che pare ancora un ragazzo, con i capelli lunghi che gli cadono sul viso. Augusta e Owen sono sposati da così tanto tempo da essere ormai «un’unica creatura» e da poco vivono in una fattoria in campagna, solitaria e separata dal resto del mondo. La ragione vera del trasferimento della coppia, tuttavia, non ha nulla a che vedere con il coronamento del loro idillio, ma con la sua sfiorata fine, precisamente con il tradimento di Augusta. Un tradimento consumato anni prima con il padre di un’allieva, e rimasto una presenza costante nella loro vita. Da allora Owen è l’uomo che sa troppo, lo scrittore che ha in testa un opprimente pensiero fisso.
A turbare lo status quo sarà l’arrivo, nella casa accanto alla loro, della giovane Nora, il corpo longilineo, i capelli biondi legati, e un amore sconfinato per la letteratura e, in modo particolare, per la scrittura di Owen: un genio, per lei, una fonte di ispirazione, un autore sottovalutato, destinato a elogi postumi.
A turbare lo status quo sarà l’arrivo, nella casa accanto alla loro, della giovane Nora, il corpo longilineo, i capelli biondi legati, e un amore sconfinato per la letteratura e, in modo particolare, per la scrittura di Owen: un genio, per lei, una fonte di ispirazione, un autore sottovalutato, destinato a elogi postumi.