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Romain Gary

Romain Gary (pseudonimo di Romain Kacev) nacque a Vilnius nel 1914. A trent’anni, Gary è un eroe di guerra (gli viene conferita la Legion d’honneur), scrive un romanzo, Educazione europea (Neri Pozza, 2006), che Sartre giudica il miglior testo sulla resistenza, gli si aprono le porte della diplomazia. Nel 1956 vince il Goncourt con Le radici del cielo (Neri Pozza, 2009). Nel 1960 pubblica uno dei suoi capolavori La promessa dell’alba (Neri Pozza, 2006). Nel ’62 sposa Jean Seberg, l’attrice americana di Bonjour tristesse, l’interprete di A bout de souffle. Nel 1975 pubblica, con lo pseudonimo di Emile Ajar (identificato all’inizio come Paul Pavlovitch, nipote reale di Romain Gary), La vita davanti a sé (Neri Pozza, 2005) che, nello stesso anno, vince il Prix Goncourt. Nel 1980 dà alle stampe il suo ultimo romanzo Gli aquiloni (Neri Pozza, 2017) e il 2 dicembre dello stesso anno si uccide, nella sua casa di rue du Bac a Parigi con un colpo di pistola alla testa.

I LIBRI

Le radici del cielo

Romain Gary
A Fort-Lamy, nell’Africa Equatoriale Francese, il centro d’attrazione è il caffè-bar-dancing dell’Hôtel del Ciadien, di proprietà di Habib, una canaglia col sigaro perennemente alle labbra, e di un suo protetto: de Vries, un giovane esile coi capelli biondi ondulati.
Il caffè è diventato una meta per i numerosi avventurieri solitari del Ciad da quando Minna, una tedesca bionda con un gran corpo vistoso e un passato da dimenticare alle spalle, se ne sta dietro al bar a scegliere i dischi per la serata o a improvvisare un numero di canto.
Un giorno fa il suo ingresso nel caffè Morel, un francese con un viso energico e un po’ scuro, i capelli castani e ricciuti. Non dice né chi è né da dove viene, ma sera dopo sera si intrattiene con Minna e le parla degli elefanti, delle migliaia di elefanti che vengono uccisi ogni anno in Africa. Meravigliosi animali in marcia negli ultimi grandi spazi liberi rimasti al mondo, abbattuti senza pietà.
E così, quasi senza accorgersene, Minna e Morel, il «francese pazzo», l’«avventuriero dello spirito», compiono l’uno verso l’altra i primi passi di un’avventura che diventerà leggenda in Ciad e in tutta l’Africa Equatoriale Francese.
Considerato il primo romanzo autenticamente ecologista, Le radici del cielo valse all’autore della Vita davanti a sé il Prix Goncourt 1956. Nel 1958 John Huston ne trasse un celebre film con Trevor Howard, Errol Flynn, Orson Welles e Juliette Gréco.

 

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