Alla ricerca di Velàzquez
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In un giorno d'ottobre del 1845 l'accanito cacciatore di tesori del passato John Snare si reca a un'asta presso Radley Hall, un edificio nel dintorni di Oxford, dove rimane incantato davanti a un'opera della collezione di Kent: "Un mezzo busto di Carlo I (attribuibile a Van-dyke)". Snare attende che i visitatori siano usciti e trascina una scala dalla biblioteca fino al salone dove il grande dipinto è appeso. Si arrampica fino a trovarsi faccia a faccia con la tela. Davanti ai suoi occhi compare il volto di un giovane barbuto dagli occhi scuri, l'aria pallida e malinconica. E' Carlo certamente, ma un Carlo giovane principe e non sfortunato monarca destinato al patibolo. Un giovane principe assorto in chissà quali pensieri che non può essere opera di Van Dyck, tenuto conto che il pittore fiammingo giunse in Inghilterra solo nel 1632, otto anni dopo l'incoronazione di Carlo. Un ritratto per giunta realizzato da un artista di pari livello, se non addirittura superiore...da un Velàzquez, ad esempio, il pittore spagnolo la cui arte è ancora materia rara, ignota, oscura. Tra l'euforia e il timore di commettere un errore irreparabile, Snare acquista il dipinto per otto sterline, affascinato dall'idea di poterne ricostruire la storia. Una ricerca che si tramuterà presto in ossessione e, come tutte le ossessioni, destinata a trascinarlo su strade pericolose.
ISBN: 978-88-655-9684-5
Categoria:
Genere: Narrativa straniera
Collana: Beat Edizioni
Pagine: 331
Tradotto da: Simona Fefè
Prezzo: €11,00

RECENSIONI
Fondendo romanzo e biografia, Alla ricerca di Velázquez è un omaggio appassionato a uno dei più grandi artisti della storia, un uomo dalla vita quasi altrettanto sfuggente della sua arte.
«Sontuoso... l’opera scintillante di un’autrice al culmine della propria arte».
The New York Times
«Intelligente, divertente, a metà tra il tono erudito e quello colloquiale. Mi sono subito trovato a casa tra le pagine di questo libro, leggendolo ho avuto la sensazione di aver pensato a questo argomento da tutta la vita».
Jonathan Coe