Fissando il sole

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«La tristezza mi entra nel cuore. Io ho paura della morte». Così quattromila anni fa Gilgamesh, l’eroe babilonese, commentava la morte dell’amico Enkidu. La paura della morte ci perseguita da sempre. C’è chi la manifesta indirettamente, magari in un sintomo che non ha apparentemente nulla a che fare con essa; c’è chi la esplicita, come Gilgamesh, con tragica consapevolezza; c’è chi ne è a tal punto paralizzato da non potersi abbandonare ad alcuna felicità. Come un’ombra oscura, la paura della morte entra nel cuore di ogni uomo, in ogni epoca, sotto ogni condizione. Al punto tale che non vi è stato scrittore degno di questo nome che non l’abbia affrontata e descritta. Irvin Yalom l’affronta anche lui in questo libro, ma non per aggiungere un suo compendio di riflessioni alle illustri opere del passato. Il libro è piuttosto una ricognizione che nasce dal confronto personale con il problema della morte, confronto offerto dal dialogo con i pazienti e dalla frequentazione di quei pensatori che hanno tracciato la via per avere la meglio sul terrore della morte. Innanzi tutto, Epicuro, un filosofo lontanissimo, per Yalom, da quella concezione di abbandono alla sensualità con cui viene generalmente tramandato, un pensatore per il quale l’idea della morte, anziché portare alla disperazione e a una vita priva di scopo, si rivela un’esperienza di risveglio, «una consapevolezza che conduce a una vita più piena».
ISBN: 978-88-655-9727-9
Categoria:
Genere: Narrativa straniera
Collana: BEAT BESTSELLER
Pagine: 256
Tradotto da: Serena Prina
Prezzo: €12,00

RECENSIONI
«Condivido la paura della morte con ogni essere umano: è la nostra ombra oscura dalla quale non ci separiamo mai. Queste pagine contengono quanto ho imparato dalla mia esperienza, dal lavoro con i pazienti e dai pensieri di quegli scrittori che hanno ispirato il mio lavoro per avere la meglio sul terrore della morte».
Irvin D. Yalom
«Yalom è uno studioso della condizione umana. La sua voce mescola meraviglia e umiltà».
Boston Globe