Guida per gentiluomini all'arte di vivere con eleganza
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La vita di Arthur Camden è allo sbando. La moglie lo ha lasciato, l’azienda di famiglia è fallita sotto la sua guida e l’intera compagnia dei parenti non manca di fargli notare ad ogni occasione la sua inettitudine per gli affari. Per rimediare alla collezione di disfatte, Arthur tenta di dare una svolta alla propria vita, ma con risultati grotteschi. Corteggia goffamente donne che non hanno nessun interesse per lui, dà fuoco all’esclusivo club di pesca alla mosca fondato dal nonno, rischia la prigione durante un viaggio in Francia. Ad ogni passo si copre di disonore e di vergogna. Ma proprio quando ha raggiunto l’abisso della disperazione, una donna allegra ed eccentrica, un weekend nel Maine e la telefonata di un amico lo aiuteranno a comprendere che le norme della convivenza non valgono allo stesso modo per tutti.
Tra spassosi incidenti e continui andirivieni della mente, Michael Dahlie trascina il lettore dentro una moderna commedia goldoniana in salsa newyorchese.
Tra spassosi incidenti e continui andirivieni della mente, Michael Dahlie trascina il lettore dentro una moderna commedia goldoniana in salsa newyorchese.
ISBN: 978-88-655-9134-5
Categoria:
Genere: Narrativa straniera
Collana: Beat Edizioni
Pagine: 272
Tradotto da:
Prezzo: €9,00

RECENSIONI
Le divertenti rocambolesche vicende di un rampollo dell’alta finanza che manda in malora tutto ciò che tocca. Vincitore del Pen/Hemingway Award e del Whiting Writers’ Award.
«Intelligente e pieno di sorprese, ricorda La versione di Barney».
Alcide Pierantozzi, Rolling Stone
«Se avete la sensazione che la vostra vita si sia imbizzarrita e vi si stia rivoltando contro, è uscito il libro per voi».
Elena Stancanelli, la Repubblica
«Godibilissimo e graffiante, con un fantastico personaggio in grado di provocare catastrofi e subirne, stoicamente, elegantemente, le amarissime conseguenze».
Christian Frascella, Tuttolibri
«Non si può non tifare per questo maschio docile, inetto ma irresistibile per la strenua remissività con cui accetta il destino, baro e crudele, di cui è passivamente complice».
Luca Mastrantonio, Corriere della Sera