Era bambino, Gary, quando promise per la prima volta a sua madre di tornare un giorno a casa dopo aver strappato vittoriosamente il possesso di questo mondo ai potenti e ai malvagi. Prima di Biancaneve, prima del Gatto con gli Stivali, sua madre, infatti, gli sussurrò i nomi della vasta schiera di nemici contro cui un uomo degno di questo nome deve battersi. C’è prima di tutti Tatoche, il dio della stupidità, col sedere rosso da scimmia e la testa da intellettuale. C’è Merzavka, il dio delle certezze assolute, una specie di cosacco ritto sopra cumuli di cadaveri. C’è Filoche, il dio della meschinità, dei pregiudizi, del disprezzo e dell’odio. E vi sono numerosi altri dei, più misteriosi e più loschi, più insidiosi e nascosti, difficili da identificare…
Libro unico, che costituisce «uno dei più straordinari tributi mai scritti da un uomo a sua madre» (Newsweek) e ci restituisce l’affascinante vita di chi, come Romain Gary, è cresciuto aspettando il giorno in cui avrebbe potuto scostare con la mano il velo che oscura l’universo, La promessa dell’alba ci mostra come il sogno di restituire la terra a coloro che la riempiono del loro coraggio e del loro amore possa generare grande letteratura.