In un caldo giorno di primavera del VII secolo, Salama, il mercante di una famiglia chiamata «nabatea», poiché discendente dai Nabatei, il popolo dell’antica Petra, giunge nel Borgo a oriente del Delta egiziano, per prendersi Marya, una bella ragazza bianca come il cuore del grano. Giunge accompagnato dal fratello minore, noto ai mercanti come «lo Scriba», perché è colui che scrive i contratti commerciali, e come il «Nabateo», sebbene tutti loro siano nabatei. Coi suoi tratti fini e gentili, il Nabateo colpisce al cuore la giovane Marya. Al pensiero di vivere tutta la sua vita con Salama nel deserto e di lasciare sua madre e il Borgo, Marya si rattrista, tuttavia non si ribella al proprio destino. Subito dopo le nozze, parte con la carovana in contro alla sua nuova vita e, durante il duro e faticoso viaggio, ascolta, rapita, le parole del Nabateo sui cicli della vita, la metempsicosi, la compresenza del principio maschile e femminile in tutti gli esseri umani.