Ad Assuan vive un ragazzo di vent’anni, bella carnagione scura e occhi altrettanto belli e scuri. Studia sociologia a Khartum e, per mantenersi all’università, di tanto in tanto accompagna scolaresche e turisti in giro per i templi e i siti archeologici di Luxor. Durante una di queste escursioni conosce Nora, capelli lunghi e folti e grandi occhi, e si innamora follemente. La sua esistenza scorrerebbe così, felice e segnata da un destino forse altrettanto fausto, se le circostanze accidentali della vita e gli eventi impetuosi della Storia non approntassero tutt’altro per lui. Sua madre lo invita un giorno ad accompagnare suo padre a Khartum da uno shaikh saudita che lavora negli appalti. Uno shaikh potente e buono, visto che ogni giorno sgozza due dei montoni che il padre del ragazzo gli porta per distribuirne le carni ai poveri. Un uomo alto, secco e barbuto, con una voce bassa e tranquilla e, a detta di suo padre, con negli occhi la tristezza latente di un poeta che soffre. Un uomo, il cui nome, Osama bin Laden, incute rispetto a ammirazione a Khartum.