Cesare De Seta

Venezia e Moby Dick

Ciascuno di noi ha in cuor suo un’idea di Venezia, proprio perché di questa straordinaria città non esiste e non può esistere una definizione esaustiva. Venezia è sgusciante e imprendibile, come un animale misterioso.

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Informazioni
2022, pp. 256, € 9,00
ISBN: 9788865599075
Collana: Beat Edizioni
SINOSSI

Ciascuno di noi ha in cuor suo un’idea di Venezia, proprio perché di questa straordinaria città non esiste e non può esistere una definizione esaustiva. Venezia è sgusciante e imprendibile, come un animale misterioso. L’idea di Cesare de Seta è che essa sia come Moby Dick, la balena bianca con cui Ahab mette in gioco il suo destino: un’inafferrabile città-destino, immersa nel Mediterraneo con i suoi tentacoli-isole. Animato da quest’idea, de Seta si è mosso alla ricerca degli infiniti tesori che giacciono nel corpo di questo misterioso Leviatano: le opere che hanno segnato la storia dell’arte e sulle quali incombe una tale bibliografia da far tremare i solai di una biblioteca. Durante il viaggio, compaiono le gigantesche figure dell’arte che sono Venezia, anche quando non la dipingono: Tiziano che, come Michelangelo, era nella leggenda già da vivo, e il cui colore è all’origine del mito della pittura veneziana in Europa; Tintoretto che con il suo «schioppettio cromatico» prese assai rapidamente il posto di Tiziano; i vedutisti Canaletto, Guardi e Bellotto, che resero sublime l’uso della camera oscura, e appaiono qui come protagonisti di una singolare pièce teatrale, in dialogo con i loro e i nostri contemporanei che di loro si sono occupati. 

Autore

Cesare de Seta, storico dell’arte e dell’architettura, è professore emerito dell’Università di Napoli Federico II, ha insegnato all’École des Hautes Études en Sciences Sociales a Parigi e in altre sedi all’estero. Tra i molti volumi, tradotti in diverse lingue, si segnalano i più recenti Ritratti di città. Dal Rinascimento al secolo XVIII, Einaudi 2011, L’Italia nello specchio del Grand Tour, Rizzoli 2014; tra i romanzi Era di maggio (1991, 2010³), La dimenticanza (1994), Terremoti (2003), finalista al Premio Strega, Quattro elementi (2007). Ha curato mostre in Italia e all’estero: tra le ultime Imago Urbis Romae, Musei Capitolini, Roma, 2005 e L’immagine della città europea, Museo Correr, Venezia, 2014. Scrive per riviste specialistiche italiane e straniere, e collabora a la Repubblica e a l'Espresso.